Attenzione! Due precisazioni
1)Per "normale" senso di responsabilità (il vostro) vi prego, nella lettura, di coniugare tutti i verbi al condizionale.
2)Marcello Dell’Utri,condannato definitivamente a Torino a 2 anni e 3 mesi per false fatture e frodi fiscali nella gestione di Publitalia (reato per cui fu arrestato per 18 giorni nel maggio 1995 e poi patteggiò la pena in Cassazione); condannato in primo grado e in appello a Milano a 2 anni per tentata estorsione mafiosa insieme al boss trapanese Vicenzo Virga ai danni dell’imprenditore Vincenzo Garraffa; condannato in primo grado a Palermo a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa; salvato dall’immunità parlamentare dalla richiesta di arresto avanzata nel 1999 dai giudici di Palermo in un processo per calunnia aggravata contro alcuni pentiti (processo chiuso in primo grado con l’assoluzione e ora in fase di appello); ecco Marcello Dell’Utri dichiara che "Sono tutte invenzioni strumentali. Apprendo tutto dai giornali ed è una cosa barbara"
Il corriere ha pubblicato sul suo sito uno scoop che potrebbe forse decidere le elezioni.
Ma solo se mandato in tv come si dovrebbe fare con una notizia di questo tipo.
http://www.corriere.it/politica/08_aprile_12/voto_scambio_utri_5e0f8c4a-085c-11dd-883b-00144f486ba6.shtml
Miccichè (non il politico siciliano) al telefono con Dell’Utri si dice convinto che l’operazione (si sta parlando della compravendita di 50mila voti)
andrà in porto. «Basterà pagare qualche addetto ai lavori — dice
rivolgendosi a Del-l’Utri, chiamandolo per nome —. I responsabili delle
votazioni si tapperanno entrambi gli occhi quando qualcuno dei nostri
si preoccuperà di recuperare tutte le schede bianche e barrare la
casella col simbolo Pdl»
Invece la deontologia professionale dei giornalisti della tv ci salverà tutti.
A mezzogiorno non una parola su tg1 e tg2, rete4 e canale5.
Quelli di radio popolare però l’hanno mandata come prima notizia e hanno trattato l’argomento in maniera equilibrata http://www.radiopopolare.it/fileadmin/notiziario/notiziario_12_59.mp3
Probabilmente il Corriere ha un informatore in procura e si sbilancia. RadioPop fornisce la notizia. La tv, per ora censura.
Se il Corriere ha ragione e le intercettazioni sono quelle riportate
sul sito non si capisce perchè Dell’Utri non sia ancora indagato e non
abbia ancora ricevuto un avviso di garanzia.
Cosa aspettano? Non vogliono essere accusati di giustizia ad orologeria?
Come risulta da Rainews24 (
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsID=80618):
"Una fuga di notizie come quella di oggi, in una
situazione cosi’ delicata, rischia di avere effetti patologici sul buon
esito dell’inchiesta". Lo ha detto il pm della Dda di Reggio Calabria
Roberto Di Palma, titolare dell’indagine sui presunti brogli nel voto
degli italiani in America latina."
Quindi volevano semplicemente aspettare. Ovvio, le logiche della
magistratura non sono quelle della politica. E fin qui ci siamo. Ora
però c’è stata la fuga di notizie e sembra chiaro che Dell’Utri non
aveva ancora ricevuto l’avviso di garanzia per non compromettere
l’inchiesta. Volevano insomma prenderlo con le mani nella marmellata.
"Le inchieste – ha aggiunto Di Palma – non
dovrebbero comparire sui giornali prima che si concludano. Oggi siamo
in una fase patologica della vicenda provocata proprio dalla fuga di
notizie. L’esito dell’inchiesta rischia di essere compromesso perche’
sono stati pubblicati particolari che non dovevano assolutamente venire
fuori. Non mi interessa tanto il problema del condizionamento del voto,
perche’ e’ un punto di cui abbiamo parlato per tempo col Ministro
dell’Interno e ritengo che quello che dovevano fare, a livello di
prevenzione, sia stato fatto, come ha detto Amato. Sono problematiche
che non mi riguardano Quello che mi interessa e’ il resto
dell’indagine, che adesso e’ tutto compromesso".
Il ministro dell’interno Amato sa tutto e, come dice sempre il corriere, (http://www.corriere.it/Politica/2008/elezioni08/amato_brogli_830582fc-07ad-11dd-b1ed-00144f486ba6.shtml) i consolati sono stati allertati della possibilità di brogli.
Per concludere:
http://www.corriere.it/politica/08_aprile_12/micciche_voto_scambio_intervista_cavallaro_258213ec-0885-11dd-883b-00144f486ba6.shtml
Ma
forse sarà meglio attendere fino a martedì perché solo allora, dopo le
elezioni, si insedierà il nuovo procuratore dello Stretto, Giuseppe
Pignatone, in arrivo da Palermo. Lo stesso che coordinò l’inchiesta su
Bernardo Provenzano, il padrino arrestato da Enrico Cortese, proprio il
funzionario frattanto promosso Capo della Mobile a Reggio e timoniere
dell’inchiesta che coinvolge Micciché. Una coppia palermitana
ricostituita per lui. E in qualche modo pure per Dell’Utri.
La magistratura si trova spiazzata dalla fuga di notizie.
I giornalisti, forti della mancanza di avvisi di garanzia per
Dell’Utri e sotto pressione politica evidentemente fortissima, se ne
sbattono e non danno la notizia.
La logica è perversa. La procura non manda l’avviso di garanzia per non
compromettere le indagini che evidentemente allo stato attuale possono
ancora essere inquinate (e lo saranno ormai, sopratutto politicamente).
I giornalisti, visto che non c’è avviso di garanzia, decidono di non
parlarne. Se
ne riparlerà dunque dopo le elezioni, martedì. Elezioni che
probabilmente vincerà Berlusconi. E a quel punto sarà troppo tardi. Si
tratterà solo di giustizia ad orologeria e di magistratura
comunista.
D’altronde, come disse zio Adolf dei Nazisti Democratici, "Al vincitore non si chiederà mai se ha detto la verità"
Se la notizia dei brogli non andrà in tv sarà vera censura che,
indipendentemente dalla riuscita della presunta operazione di falsificazione del
voto in sud america, potrebbe essere decisiva. Notizie di questo tipo
infatti cambierebbero, o almeno dovrebbero farlo, gli equilibri
politici.
Dell’Utri è il numero 2 di Berlusconi ed il fondatore di Forza Italia.
Pochi giorni fa, secondo Peter Gomez, avrebbe "chiesto" sottilmente il voto alla mafia siciliana.
* Alle 15:31 a pagina 103 del televideo Rai non si parla dei brogli all’estero e nemmeno a pagina 120 (politica).
* Alle 19:49 ancora nulla sul televideo Rai.
* Intanto Radio Popolare parla, nel suo radiotg "lungo" delle 19e30 di presunto scandalo e cita ancora Dell’Utri. Molto cauti.
* Il Manifesto questa mattina è uscito con la denuncia di possibili brogli in prima pagina.
Baciamo le schede
Rischio brogli sul voto degli italiani
all’estero. Occhi puntati su cinquantamila schede bianche che la
‘ndrangheta potrebbe aver manomesso a favore di uno schieramento
politico. Nell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria coinvolti un
faccendiere calabrese e un parlamentare siciliano. Dell’Utri mette le
mani avanti: «Non sono indagato, ho solo avuto contatti telefonici». E
tira in ballo l’ex governatore di Nassiriya Barbara Contini. Oggi
candidata Pdl
* 20:00 I titoli del TG1 e del tg di La7 non parlano per nulla di Dell’Utri o di compra-vendita di schede. Si parla di Draghi e di petrolio. Anche il TG5 pare non interessato e così il televideo Mediaset che non riporta la notizia né a pag.103 (Primo Piano) né a pag. 105 (Politica).
Purtroppo mi sono perso il tg3.
* Poi si scopre che Adnkronos riportava due giorni fa le lamentele di Sollazzo (Confederazioni Italiani nel Mondo)
ELEZIONI: SOLLAZZO (CIM), SUL VOTO ESTERO CAOS E BROGLI
Roma, 10 apr. (Adnkronos) – "L’ondata di proteste e contestazioni sul voto degli italiani all’estero e’ diventata un fiume in piena. Sono migliaia, ormai, le contestazioni sulla regolarita’ del voto espresso dai nostri connazionali residenti all’estero". Lo ha dichiarato Angelo Sollazzo del Partito Socialista e Presidente della CIM, Confederazione degli Italiani nel Mondo.
Il giorno dopo sempre Adnkronos
Reggio Calabria, 11 apr. – (Adnkronos) – A quanto apprende l’ADNKRONOS,
ci sarebbero clamorosi sviluppi nell’ambito dell’inchiesta della
procura di Reggio Calabria in merito a una telefonata intercettata tra
un politico italiano e un uomo d’affari di origine siciliana che
sarebbe legato alle ‘ndrine della piana di Gioia Tauro. Massimo riserbo
da parte degli inquirenti sugli accertamenti finora eseguiti che pero’
potrebbero a breve sfociare in un provvedimento.
Reggio Calabria, 11 apr. – (Adnkronos) – "C’e’ una inchiesta ad alta
tensione della Procura di Reggio Calabria. Tanto ‘incandescente’ e’ la
materia che il procuratore reggente, Francesco Scuderi, e il pm Roberto
Di Palma, la settimana scorsa sono volati a Roma per informarne il
governo. L’oggetto dell’inchiesta riguarda ‘possibili gravi brogli
elettorali’ nelle circoscrizioni all’estero, in particolare in America
Latina". E’ quanto afferma ‘La Stampa’ sottolineando che "l’inchiesta,
segretissima, e’ in corso".
Beh i clamorosi sviluppi hanno un nome: Dell’Utri. E per ritrovare il suo nome si ritorna all’inizio, all’articolo del Corriere della sera. Perchè di questi sviluppi non ne parla dunque nessuno se sono clamorosi?
Certo vige il silenzio elettorale. Evidentemente per silenzio
elettorale si intende il divieto di dare qualsiasi notizia che potrebbe
influenzare il voto. Eppure RadioPop ne ha parlato ed il tg4 ha parlato
in apertura delle grandi difficoltà delle famiglie italiane. A questo
punto anche questo è violazione del silenzio elettorale.
* Massimo Franco analizza la situazione in un articolo intitolato
"Una goccia di veleno che rischia di rovinare una sfida «normale»"
Cito alcune frasi indicative:
"La prudenza con la quale gli schieramenti registrano l’inchiesta di Reggio Calabria è contraddetta da poche eccezioni isolate."
"La reazione generale, tuttavia, è silenziosa."
"E ieri sera, in tv, sia Veltroni che Berlusconi hanno glissato sull’argomento."
Insomma in tv la notizia è censurata.
Per il resto si tenta di nascondere accuramente tutto ma sempre con grande classe e pacatamente.
Come se gli elettori fossero animali irresponsabili che reagiscono emotivamente e i politici persone di discernimento e responsabilità che vogliono garantirci un voto sereno. Allora quelli di Radio Popolare e del Manifesto sono terroristi? Toh!
* La notizia riguardante Dell’Utri è sparita dalla home page di repubblica.it
Insomma il Viminale sarà pure una casa di vetro ma non di certo l’informazione italiana. Tengono gli elettori all’oscuro di brogli e intercettazioni per il bene della Nazione.
Come dice il sito de l’Unità
"Tantissime (le schede elettorali) nelle varie circoscrizioni estere, oltre 10mila – segnalò un servizio del Tg della Tv svizzera italiana – erano in circolazione e destinate al «miglior offerente». Costo dell’operazione, secondo le indiscrezioni trapelate, 200mila euro: 400 milioni delle vecchie lire per truccare il voto degli italiani all’estero.
Notizie allarmanti, al punto da indurre il procuratore reggente della Procura di Reggio Calabria, Francesco Scuderi e il sostituto Roberto Di Palma, a volare a Roma pochi giorni fa per informare il governo.
Le notizie trapelate parlano di una massa di voti che la ‘ndrnangheta è in grado di mettere a disposizione: almeno 50mila, all’estero e nelle zone d’Italia che controlla. Un vero e proprio attacco alla libertà dei cittadini, un condizionamento del voto tanto forte da far tremare la democrazia. "
Per non far tremare la democrazia, per non mettere in pericolo la libertà dei cittadini, per avere delle votazioni "normali" come dice Massimo Franco, è meglio tenere tutto nascosto.
Grande-senso-di-responsabilità.
* Ore 23:00
Sito di repubblica.it
Silenzio assoluto sui presunti brogli di Dell’Utri
In compenso "Il Times attacca il Cavaliere sulla vicenda Totti".
Fondamentale.
Sito Corriere.it
Spariti tutti gli articoli sui brogli.
Rimane solo piccola piccola l’analisi di Franco "Goccia di veleno"
In compenso: "Telefonini con fotocamera vietati nei seggi, è giusto? Vota"
Indispensabile.