Sui fatti di Bologna: Bertinotti e la solidarietà a Ferrara

Fausto Bertinotti non è uno stupido.
E’ un politico ed un sindacalista navigato. E’ il candidato premier
della Sinistra l’Arcobaleno, un partito che si dice anche femminista.
Quindi, quando parla, io do per scontato che non ci stia donando parole
buttate lì per caso.
Bertinotti poteva esprimere la sua solidarietà ai turisti che non hanno potuto vedere la piazza e il palazzo del comune.
Oppure, più opportunamente, ai manifestanti che sono stati caricati senza motivi dagli sbirri.
O al giornalista di repubblica pestato anche lui per "sbaglio" durante la manifestazione.
O alla donna incinta di sette mesi a cui è stato dato un calcio.
O alla ragazza buttata a terra e presa a calci.
O al tizio che ha avuto la fortuna di prendersi un pugno in pieno volto
da un poliziotto mentre qualcun altro immortalava l’istante.
O ai soliti sette sfigati che sono stati riconosciuti dalla Digos e il giorno dopo denunciati.
O, ancora, e meglio e sopratutto, alle donne a cui Ferrara e coloro che stanno dietro Ferrara vorrebbero togliere ogni libertà.
Poteva addirittura starsene zitto e lasciare parlare i suoi.
O ordinare il silenzio a tutti.
Invece no. Bertinotti ha scelto di esprimere la sua solidarietà a Ferrara.
"Mi dispiace quanto è accaduto. A Ferrara rivolgo la mia personale solidarietà umana e politica.
Nessuno può accettare una contestazione sprezzante e violenta contro un protagonista della vita politica"

Forse dimentica che il voto è comunque e sempre personale, umano e politico.

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