LSD

A ridosso del suo 100° compleanno,
durante una passeggiata a Rittimatte,
Albert Hofmann è tornato a
ribadire quale ruolo secondo lui potrebbe
svolgere l’Lsd, il suo Bambino
difficile: «L’Lsd è già stato usato
con grossi benefici dagli anni Cinquanta
fino all’inizio degli anni Sessanta
nel campo della psicoterapia,
perché aiuta a migliorare le
condizioni del paziente infrangendo
le barriere che esistono tra paziente
e terapeuta, facilitandone il
rapporto. Aiuta a tirar fuori, a fare
emergere ilmateriale inconscio represso,
dovemagari sono sedimentate
esperienze drammatiche, su
cui è necessario intervenire per
progredire nel processo terapeutico.
Ma al di là degli aspetti medici,
le sostanze psichedeliche possono
svolgere una funzione essenziale
nella prospettiva di arrivare a un
superamento del dualismo che è
alla base della cultura materialista
ora dominante. Se non si giungerà
a questa ricomposizione non si potrà
guarire dalla malattia del materialismo,
l’uomo scisso in se stesso,
con l’altro e con il mondo. Nell’antichità
avevano questa funzione
i riti misterici, come quello di
Eleusi, dove veniva assunta una sostanza
psicoattiva, il kykeon, estratto
conmolta probabilità dall’ergot,
un parassita delle graminacee, che
sta alla base anche della sintesi dell’Lsd.
È necessaria una nuova conessione
con la natura, condizione
irrinunciabile per impedire la catastrofe
ecologica incombente. La situazione
sociale, economica, psicologica
del mondo sta diventando
talmente drammatica che la gente
sarà costretta a cambiare direzione.
Dovremo toccare il fondo affinchè
il circolo vizioso possa essere
spezzato».
Auguriamo al dr. Albert Hofmann
un buon viaggio e ci piace
immaginare che a riceverlo nell’aldilà
troverà un comitato d’accoglienza
composto da un nutrito
manipolo di «drogati» come Eraclito,
Pindaro, Euripide, Eschilo, Platone,
Aristotele, Plutarco, Cicerone,
tutti iniziati ai Misteri eleusini. (dal manifesto del primo maggio)

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